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martedì 18 agosto 2009

il passato

Torino 6/1/'09
Con la notte di capodanno e le sue speranze, con la luna fredda e nera, cosa resta? Un fuoco vuoto, blu che opacizza la miseria della strada.
Il silenzio si spezza con petardi a buon mercato che si schiantano sulla neve. I balconi si irrigidiscono e trasportano i lamenti dei fuochi fino in casa. Non c'è redenzione. L'uomo si spegne in vuoti che non rende mai. Happy good year mr. Canale! Una voce dalle viscere si prende l'attenzione lasciandomi sgomento. Cerco nella peluria delle piante ghiacciate un segno di cambiamento. Un segno di redenzione per noi, per la terra. Non sento alcun suono di gloria. Nessuna vittoria.
Solo pace nella mia famiglia che è già cosa preziosa.
Solo ozio e amore per me, la mia amata e mio figlio.
Ma fuori? Cosa resta?
Torino 8/1/'09
Il freddo che ti gela la mente. Abile sommossa del potere che ognuno ha e tiene stretto dentro di se.
Pensando ad un Dio che possa parare il culo. Non c'è bisogno di tanta grazia. Il centro del mio cervello conseva una bolla di vapore. E' la saggezza da cui trarre giovamento.
Dubbio che si oppone al senno di natali in provincia, ubriacati di alcol incolore. Basterebbe una protesi di sostegno per controllare la propria fragile impalcatura ma questo è oggetto di altri mondi.
Oggetto di altri mondi. Senza di me sono perso.
Ma io mi ho.

Torino 8/2/'09
Ho trascritto il pensiero sul Mario il nonno. Debole il mio cuore nel rileggere le parole. Ma non piango più per la morte. Essa è parte di noi da sempre. E la calma è sua amica. Forse è sua sorella.
Presto voleremo di nuovo. Sarà un nuovo salto nel blu profondo verso la città dei giganti immobili, giganti silenti. Vedremo se saranno incantatori e protettori del cielo e della terra. Sapremo anche noi cosa vede la gente abitutata alla preponderanza di linee verticali.
Cosà nasconde una città verticale?
Un buon umore pervade le mie vene che si fanno quiete. Io e mia moglie adorata, partiremo per tornare con occhi che avranno visto un pezzo del mondo per metterlo in comunione con nostro figlio. E vincere la noia.
Torino 29/6/'09
Un bianco e nero. Organo. E' Jim Carter l'uomo dalla miseria. Pronto a mostrare la sua debole vita. Non chiede compassione. Vuole condividere con Noi. Questo gli dona una goccia di splendore. E' un uomo buono. Pronto alla morte, ma che vuole succhiare ancora nettare dalla vita. Anche il posto che lo circonda è pieno di vita. La miseria è carica di vitale tensione. La sopravvivenza è vita. Gli zombi sono le mezze persone, quelle che vivono nell'ombra, non si espongono e si trattengono. La media classe dell'oblio. Nulla di nuovo sotto il cielo di Torino.
David colpisce con la sua vibrante protesta. Protesi del suo cervello.
Ora ascolto Rey.
Colore. Car Wash. Fisarmonica e galline. Un uomo e il suo sorriso sotto barba. I feel that.
Basinski suoi suoni nella notte di brooklyn intensa e sudata. Sotto occhi di chi non vede cadere torri.
Ma sogna sogna americani dozzinali. Senza protesi al cervello.
Seleziona file integri con suoni vaghi e sorpassa le linee elettriche del cervello. Un tornado di vuoto, dall'odore di fieno e mare.
Suoni, goccie e pochi avanzi per tutti. Estratti.

Torino 7/7/'09
Foto di Martino con la nonna in piscina. Ha l'occhio triste o così forse è come lo vedo io. Appesso ad un alito di vento caldo con gli occhi scruta alle sue spalle servando di mettere a fuoco un pericolo imminente. L'uomo dagli occhi scuri.
Forse è solo molto concentrato. Un bacio a mio figlio che ha dentro se tutta la saggezza del mondo. Incoscente.

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